I "micromounts" sono campioni di roccia che contengono cristalli dalla dimensione di solito inferiore al millimetro, che si possono solo vedere con un microscopio o al massimo con un lentino 10X. E di questi "micro" ne sono pieni i proietti del lago di Vico: soprattutto le sanidiniti, ma anche qualcosa nelle trachiti (anche se di minerali comuni) e nei proietti metamorfosati, come i calcari.

Queste bombe, uscite dal cratere del vulcano di Vico quando era in attività nel pliocene (quasi quaternario), si disseminarono nell'area che oggi comprende i comuni di Vetralla (nelle località Tre Croci, Carcarelle, Tobia), Capranica, Ronciglione ecc. e si calcificarono insieme al tufo delle colate piroclastiche per formare i banchi a strati con livelli a proietti tipici di queste zone.

Questi "sanidini" sono rocce perlopiù metamorfiche, originate dall'esposizione a temperature maggiori di 800°C delle rocce silicee (metamorfismo di contatto) che si sono lentamente raffreddate come testimonia la grandezza della grana e la cristallizzazione del minerale sanidino. Queste lave e rocce silicee, ricche in elementi delle terre rare (Ce, La, Y) e radioattivi (U, Th) hanno dato vita, grazie alla varietà di elementi e il lento raffreddamento, a cristalli perfetti di silicati complessi e rari (vicanite, afghanite, danburite, titanite) e ossidi (magnetite, thorianite). I minerali del complesso vicano fanno "concorrenza" per interesse scientifico a quelli del Vesuvio e alpini.

Personalmente non ho ancora avuto il tempo (e le risorse) per esplorare a fondo questo mondo: serve pazienza, tanto tempo libero, occhio molto attento, esperienza e soprattutto un buon pacchetto di attrezzature (bilancere, microscopio..), ma qui raccolgo quello che fino ad ora ho potuto documentare, e come tutte le sezioni di questo sito, non smetterà mai di essere aggiornata per ogni nuova scoperta ed esperienza.