Come accennato nell'introduzione, Orciano Pisano è in una posizione centrale rispetto alla piana nella quale vi sorge. Tutta l'area adiacente all'abitato, nel raggio di vari chilometri, è collinare ed è adibita a coltivazioni e a terreni produttivi. Ne risulta un aspetto particolare, ben visibile dal satellite, messo in risalto dai differenti colori di questi campi coltivati e delle aree collinari più alte che li contornano, colonizzati ancora (per fortuna) da fitti boschi e natura incontaminata.
Queste colline verdi più alte che fanno da perimetro all'area sono costituite da rocce abbastanza antiche: principalmente Mesozoico (fino al Giurassico) e, ai loro piedi, si trovano rocce mioceniche e anche alcune testimonianze del mare-lago Messiniano.
L'area intorno a Orciano Pisano caratterizzata dalla presenza di fossili è molto grande: sicuramente qualche chilometro quadrato, e comprende questo paese ma anche gli abitati di Pieve Santa Lucia, Convento e Pieve vecchia. Diciamo che tutti i campi di questa zona sono potenzialmente fossiliferi. Prima di descrivere i ritrovamenti e gli affioramenti visitati, voglio soffermarmi sull'importanza di questo geosito.
Come descritto in LINK (ma sono molti altri i siti internet che ne parlano), l'area di Orciano Pisano è famosa per gli importanti ritrovamenti di cetacei, sirenidi, cheloni e per le associazioni tra i vari animali. Qui sono stati trovati scheletri interi di balene che presentavano, nelle immediate vicinanze, una fauna tipica delle carcasse di grandi animali sul fondo del mare, cosa osservabile anche oggi nei nostri oceani: bivalvi chemiosintetici (come quelli della famiglia Lucinidae), pesci, crostacei, molluschi. Questa associazione di animali è particolarmente importante a livello scientifico perchè testimonia come in questo bacino marino, relativamente poco profondo, avvenissero episodi di moria di questi cetacei che si depositavano sul fondo e rendevano possibile così la vita di molti altri animali, sostentati non dalla luce o dall'ossigeno ma piuttosto dalle sostanze chimiche sprigionate dalla decomposizione e dai batteri anaerobi. Si legge, sempre nell'articolo, che questo è il primo caso noto al monto di whale fall community di acque basse (letteralmente "comunità di caduta di balene", cioè gli ecosistemi che si formano attorno alle loro carcasse sul fondo). I ritrovamenti eccezionali di fossili non si fermano qui: sono stati trovati delfinidi, foche, balani commensali di cetacei, grossi crostacei, echinodermi irregolari, molluschi necrofagi, la rarissima chimera (un pesce cartilagineo) e resti di squali e razze. Nell'immagine qui sopra, uno dei campi dove si possono trovare fossili, principalmente molluschi.
Qui a sinistra ho segnato su una mappa di Google Earth tutti i luoghi nei dintorni di Orciano Pisano che ho visitato. Sono 5 in totale, e tutti presentavano più o meno le stesse associazioni e specie, con alcune differenze in termini di abbondanza.
Il campo più interessante di questi è senza dubbio quello che sulla mappa è indicato come "campo a Limopsis": una distesa di migliaia di gusci di questo bivalve inglobati nelle argille azzurre, accompagnati da fauna schiettamente sabbiosa come Dentalium sexangulum, Anadara diluvii, tubi di anellidi (come Protula sp.), Nassariidae e Turritellidae, più altri molluschi di ambiente più roccioso come Chama, Clavatulidae e Muricidae, e gli immancabili Naticidae predatori. Il mio compagno di avventure ha anche scoperto, in questo campo, un eccezionale conchiglia di Sveltia lyrata dalla lunghezza di 50 mm e perfettamente conservata.
Gli altri campi presentano una fauna simile anche se meno ricca. Sono comunissimi Nassarius semistriatus e quelli che sembrano Nassarius asperulus, gli scafopodi Dentalium sexangulum, le Clavatulidae come Turricula dimidiata o Turricula coquandi, alcune Turritellidae (Haustator vermicularis e Turritella tricarinata), dei Conidae (Conus antideluvianus), molte Lucinidae come Megaxinus e Borsoniidae (Bathytoma cataphracta), Chama gryphoides e Charonia appenninica. E' anche possibile trovare delle Limopsis aurita ancora in connessione e chiuse.
Tutto sommato la nostra gita non è stata male, abbiamo infatti ritrovato molti esemplari di molluschi in buone condizioni di conservazione; tuttavia tutta l'abbondanza descritta nei siti web e nelle pubblicazione non siamo riusciti a rinvenirla, soprattutto per quanto riguarda qualche dente di squalo o qualche echinoderma (non ci aspettavamo di certo di trovare scheletri di balena!). In compenso i panorami che ti offre questo luogo sono molto belli e particolari, soprattutto per la presenza di colline levigate e uniformi tutte in sequenza, che rende quasi suggestiva la visione di questa parte di Toscana.
Alcuni dei molluschi rinvenuti nei vari campi nei dintorni di Orciano Pisano. Le specie presenti sono quelle citate nel testo precedente; non ho ancora classificato specificatamente questi molluschi quindi il conto delle specie è più alto.
Fotografie del terreno e di alcuni fossili in situ. Il terreno argilloso è a luoghi anche sabbioso, e spesso occorre scostare ramoscelli secchi di piante e farsi strada tra la vegetazione schiacciata a terra; questa osservazione si riferisce ovviamente al periodo in cui ho visitato questi campi, a marzo, infatti le condizioni ambientali dipendono dal ciclo delle colture e dalla stagione.
Si possono notare fossili di Nassariidae (N. semistriatus e forse N. asperulus), Turritella tricarinata, Dentalium sexangulum, Limopsis aurita e una Clavatulidae non identificata.
Immagini dei campi di Orciano Pisano. Quello a sinistra è il "campo a Limopsis", dove è stata trovata la bella Sveltia lyrata e decine di Limopsis aurita in connessione, con altra fauna sabbiosa.
In allestimento...
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