Famiglia MURICIDAE


Riconoscere le conchiglie della famiglia Muricidae

 

I Muricidae sono conchiglie molto belle e vistose, questo per la loro dimensione e decorazione. Sono la famiglia di gasteropodi più numerosa, comprendente specie molto variabili: dalle piccole Ocinebrina ai grossi Murex o Hexaplex. Sono quasi sempre ornate da spine, varici, tubercoli o piegature, spesso molto sviluppate e che rendono alcune conchiglie bellissime e molto complesse. Hanno un sifone mediamente lungo, formato da innumerevoli piegature del mantello: in conchiglie come Bolinus brandaris esso è lungo e fino, spinoso, mentre in altre come Stramonita è corto e aperto.

Riconoscerle dalle altre famiglie non è molto difficile, la spinosità e la decorazione unite dalla forma della bocca e del sifone spesso basta per attribuire una conchiglia ai Muricidae; il problema arriva quando si deve scegliere il genere, peggio ancora la specie: ad esempio il genere Ocinebrina nel Mediterraneo conta una decina-quindicina di specie molto simili tra di loro, ed essendo piccole la determinazione è spesso complicata. Di solito per i murici mi affido al riscontro fotografico; per alcune specie servono anche altre altre caratteristiche, come protoconca, numero di giri o di varici, posizione del sifone: ecco perchè ritengo importantissime anche le descrizioni oltre le foto.

Nella Tuscia sono presenti soprattutto i grossi gusci di Hexaplex trunculus e Hexaplex pecchiolanus, rinvenibili nelle argille sabbiose o nei calcari costieri; raggiungono dimensioni non indifferenti (anche 60 mm) e sono spesso in buono stato di conservazione.


Hexaplex trunculus, Macchia della Turchina (Monteromano, VT)
Hexaplex trunculus, Macchia della Turchina (Monteromano, VT)

Hexaplex trunculus

 

Questi murici provengono dalla zona di Tarquinia e Monteromano: sono comuni nell'area della Macchia della Turchina e nelle colline intorno a Tarquinia, dove si rinvengono nei campi coltivati a volte distrutti dalle macchine agricole. Infatti, con le loro spine sporgenti e le grandi dimensioni, sono una delle conchiglie più soggette a deterioramento da parte delle arature nei campi coltivati fossiliferi della zona. Comunque sia, trovarne uno integro non è difficile.

Facile da classificare, H. trunculus ha l'aspetto inconfondibile di un murice (anche quando non ha le spine) e, grazie anche al sifone incurvato e conformato in quel particolare modo, non crea problemi sistematici. Il corpo, massiccio e allargato, è ornato da grosse varici assiali che sfociano in tubercoli e spine, il tutto attraversato da fini linee spirali. Hexaplex trunculus è un mollusco estremamente variabile: ci si può trovare davanti ad esemplari senza spine, altri molto spinosi, altri più panciuti o più slanciati.

Si potrebbe confondere con altri murici che ho trovato in zona: primo di tutti Hexaplex pecchiolanus, che in pratica è uguale al H. trunculus ma ha una forma più allargata, meno slanciata e con le spine rivolte verso il sifone; è abbastanza semplice riconoscerlo, una volta capite le differenze con la specie qui descritta, si tratta infatti di analizzare la forma e la direzione delle spine. Un altro murice simile è Hexaplex truncatula: ne trovai un esemplare a Sant'Agostino e la sua diversità di insospettii; risultò questa altra specie, che è differenziabile grazie alla bocca più piccola, rotonda e meglio delineata, oltre a uno slancio maggiore del corpo e una decorazione meno spinosa e più fittamente increspata. I caratteri più importanti per il suo riconoscimento sono la bocca e lo slancio.

Hexaplex trunculus è il muricide più comune nel Mediterraneo, insieme a Bolinus brandaris. Potete vedere esempi di H. trunculus odierni nella sezione "conchiglie della Tuscia".


Hexaplex truncatula con frammenti di Jujubinus striatus, Sant'Agostino (Civitavecchia)
Hexaplex truncatula con frammenti di Jujubinus striatus, Sant'Agostino (Civitavecchia)

Hexaplex truncatula

 

Questo murice ha un aspetto diverso da Hexaplex trunculus: inizialmente lo avevo classificato come tale ma mi sono accorto più avanti di alcune differenze, come lo slancio maggiore rispetto a H. trunculus e una decorazione diversa: più fine e fitta, senza spine ma con la presenza di varici che sfociano in ampi tubercoli, che non si sporgono di molto. Inoltre ha una bocca rotonda e più delineata di H. trunculus, insieme a un sifone più regolare e più lungo. Abbastanza poco variabile, apparte nella spinosità che può essere da assente a mediamente accentuata.

Ho trovato questo unico esemplare a Sant'Agostino, insieme a Astrea rugosa e molti altri gasteropodi. Si chiamava Hadriania truncatula.


Hexaplex pecchiolanus, Macchia della Turchina (Monteromano, VT)
Hexaplex pecchiolanus, Macchia della Turchina (Monteromano, VT)

Hexaplex pecchiolanus

 

Questo esemplare di H. pecchiolanus proviene dalla macchia della Turchina, a Monteromano. Fino a poco tempo fa questa conchiglia era considerata una varietà di H. trunculus, tuttavia è stata promossa a specie ed è tutt'ora vivente soltanto in un golfo turco. Tuttavia ci sono ancora controversie aperte sul fatto che possa o no essere una specie a sè: inoltre molti pensano che quella moderna non sia la stessa specie che viveva nel Pliocene, così come per H. trunculus.

Questa specie (o varietà per alcuni) si distingue da H. trunculus per la maggiore larghezza in corrispondenza della bocca che presenta una "pancia" squadrata che rende meno slanciata la conchiglia grazie anche alla grossa spina che si allunga all'esterno. La forma assume così una forma vagamente romboidale.


Bolinus brandaris, Macchia della Turchina (Monteromano, VT)
Bolinus brandaris, Macchia della Turchina (Monteromano, VT)

Bolinus brandaris

 

Il classico "murice" del Mediterraneo, B. brandaris è molto comune nel nostro mare, ma qui nella Tuscia come fossile non è molto comune. L'ho trovato nella macchia della Turchina, a Monteromano, nei terreni argillosi a Cladocora.

Scambiare questa conchiglia con un altra è una cosa molto difficile se non impossibile: i segni caratteristici sono il lungo sifone, le spine disposte a "stella" intorno al corpo, l'ultimo giro enorme e tutti gli altri, fino all'apice, compressi e spinosi, la bocca della forma caratteristica e la scultura del corpo, a righe, rugosa: insomma, una conchiglia molto particolare, bella e riconoscibile sempre.

Mollusco abbastanza variabile: troviamo esemplari estremamente spinosi, altri lisci, oppure con sifoni lunghi o corti, altri ancora più panciuti e tozzi; esiste la forma torularius che presenta un corpo molto ispessito, allargato e più massiccio.