Il genere Conus è ben rappresentato nel pliocene della Tuscia: l'esemplare più grande che ho ritrovato è lungo 25 mm. E' abbastanza frequente, si incontra sciolto nel terreno o incastonato nei calcari in riva al mare. Ho trovato Conus alla Turchina (Monteromano) e a Sant'Agostino (a 4-5 metri dalla riva del mare, nel calcare).
Non sono troppo fragili, si raccolgono e puliscono con molta facilità, come tutti gli altri gasteropodi compatti: basta una sciacquata e una spazzolata per liberarli dalla terra, se sono in matrice bisogna cercare di liberarli il più possibile per svelare i caratteri tipici per permettere una classificazione.
I Conus raffigurati in questa galleria sono troppo rovinati per essere correttamente classificati, o comunque presentano particolari mancanti. Per questo li classifico come Conus sp.
Foto gentilmente scattate da ALESSANDRO ZANZI.
Il Conus numericamente maggiore dei miei ritrovamenti. Trovato, come gli altri, alla macchia della Turchina, stesso terreno, stesse associazioni malacologiche.
Ne possiedo 5 esemplari, tutti all'incirca uguali di dimensioni.
Foto e classificazione: ALESSANDRO ZANZI
Conus ritrovato, assieme a tutti gli altri, alla Macchia della Turchina, sciolto in terreno argilloso.
Trovato assieme ad altri gusci, come Cerithium e Arca, e in mezzo a una distesa di Cladocora caespitosa.
Classificazione incerta: si può scrivere quindi, più correttamente, Conus aff. dertogibbus.
Classificazione e foto: ALESSANDRO ZANZI
Questo esemplare di Conus noae è stato trovato nel bosco della Turchina, sciolto in terreno argilloso insieme ad altri conidi e ceritidi, pettinidi, ostreidi, cardiidi.
Purtroppo ho rivenuto questo mollusco rotto a metà, e questa rottura svela alcuni particolari dell'interno della conchiglia.
Classificazione e foto: ALESSANDRO ZANZI