I briozoi fanno parte di quel gruppo di animali marini che vivono sul fondo e formano colonie, al pari di Cnidari e Poriferi. Vengono chiamati coralli muschio per la somiglianza ad entrambi questi due gruppi. Le colonie possono essere di forma e dimensioni diverse: ramificate, a pizzo, massive, incrostanti, a fungo, peduncolate...
Senza dilungarmi sulla loro morfologia e caratteristiche per le quali sono considerati phylum a parte, indico dei link per chi fosse interessato ad approfondire: LINK, LINK, LINK.
In forma fossile sono spesso associati ad altri organismi, come i molluschi, ma anche su certi sassi che un tempo facevano parte di scogliere o falesie crollate. Ovviamente si fossilizzano sono le specie dotate di uno scheletro calcareo o al massimo corneo (ricordo che esistono anche briozoi completamente molli): il più facilmente riconoscibile è sicuramente Reteporella grimaldii, presente nel Mediterraneo odierno e nei sedimenti dal Pliocene ad oggi; un altro briozoo incrostante abbastanza comune è Membranipora membranacea. Ne ho trovati praticamente in ogni affioramento da me visitato, in numero più o meno elevato.
Questo piccolo rametto di briozoo è stato trovato nel detrito di Sant'Agostino, a Civitavecchia. E' lungo poco meno di 5 mm; la determinazione è incerta perchè, non avendo a disposizione apparecchi fotografici adatti, non si riescono ad apprezzare la conformazione e la struttura dei zooeci, rendendo impossibile la classificazione fino alla specie. Sono giunto a questo nome grazie ad un documento trattante i briozoi del terziario del Veneto; una fotografia di questa Porina coronata si avvicina molto al mio esemplare, nei limiti del visibile nella fotografia.
Questi rametti sono allungati ed esili, come molte specie di briozoi che presentano un aspetto ramificato; gli zooeci sono rotondo-ovali, sporgenti verso l'esterno, disposti in modo apparentemente casuale e irregolare. Nei pressi della base si nota una strizione che divide il ramo da un'area più ingrossata che sembra essere il pedicello basale dove l'animale si ancora al substrato.