Ho deciso di riunire un intero Phylum in un'unica sezione per l'unico esemplare fin'ora ritrovato qui nella Tuscia, e per la mia impossibilità a classificarlo correttamente.
I brachiopodi, anche se fisicamente molto simili ai bivalvi, formano un Phylum a parte. Essi hanno dominato i mari dal Cambriano inferiore fino a tempi relativamente recenti, ed ora sono cosmopoliti ma vivono nelle cosidette "zone rifugio", che sono luoghi dove la competizione con altre specie è molto minore, come ad esempio le profondità marine. Per sapere di più riguardo questi animali, ecco il LINK della pagina Wikipedia riguardante questo Phylum.
Il genere Terebratula è composto da organismi con simmetria bilaterale, formati da due valve pieghettate e con un foro presente in quella più grande, dal quale fuoriesce un peduncolo. Sono organismi bentonici, vivono cibandosi dei detriti in sospensione che filtrano, e sono molto diffusi in alcuni giacimenti fossiliferi italiani (come in Toscana o nel Miocene del torrente Stirone). LINK alla pagina Wikipedia trattante il genere.
Per far capire la difficoltà nel determinare le specie di Terebratula e per dare un "assaggio" dei caratteri (macro e microscopici) che servono per identificarle, presento un link che parla dei brachiopodi siciliani e calabresi pleistocenici: LINK
Questa conchiglia, molto probabilmente della famiglia Terebratulidae, è stata trovata in una parete calcarenitica poco fuori Tarquinia, in terreni pliocenici; l'associazione era con Pectinidae, Ostreidae e altro detrito organico con frammenti di bivalvi e gasteropodi.
Purtroppo per ora non riesco a classificare questo esemplare, per la cattiva conservazione e per la mancanza di documenti a mia disposizione; mi limito quindi a definire il genere che mi sembra abbastanza certo dalla morfologia della conchiglia. Questo esemplare si presenta biconvesso, apparentemente senza pieghe nelle due valve; ha linee di accrescimento abbastanza sviluppate.