Questa famiglia raggruppa grosse conchiglie ornate da tubercoli e calli: comprende i famosi tritoni, conchiglie tropicali giganti, i Cymatium, i Monoplex e altre conchiglie molto belle.
A livello fossilifero, nel Pliocene italiano sono presenti buone quantità di specie di questa famiglia, soprattutto del genere Cymatium e Charonia. Sono riconoscibili abbastanza facilmente quando interi, grazie alla caratteristica bocca tubercolata e rinforzata e alle decorazioni contorte e sviluppate.
Questo grazioso gasteropode è abbastanza comune nella catena appenninica; sono a conoscenza di giacimenti nel cuneese e nell'appennino emiliano. Personalmente non ne ho mai trovati esemplari, ho ricevuto questo frammento apicale (con la protoconca integra e perfetta) da uno scambio, e proviene da Quattro Castella (RE): mi sembrava giusto rilevare la presenza di questo mollusco nelle argille plioceniche.
E' ornato da un reticolo di coste assiali, più rade, e di coste spirali, più fitte, che formano una struttura cancellata dove, nelle intersezioni, si alzano piccoli tubercoli appuntiti, quasi spine. Presenta anche delle varici in vari punti del corpo, di solito dal terzultimo giro fino alla bocca; quest'ultima, non visibile nel frammento un mio possesso, è ovale e molto inspessita, dotata di dentelli morbidi interni e di un callo columellare che la circonda interamente, mentre il canale sifonale risulta aperto e mediamente lungo.
Questo grosso e robusto gasteropode è molto bizzarro, e non sembra appartenere a questa famiglia di conchiglie variegate e decorate. E' dotato di una grossa bocca, che ricorda quella dei Nassaridae, dentellata all'interno e dotata di un doppio sifone (anteriore e posteriore) dritto rispetto l'asse della conchiglia; tutto intorno è presente un callo columellare abbastanza esteso. Il corpo del mollusco è tozzo e spesso, liscio, presenta solo delle linee di accrescimento e suture non troppo visibili. L'apice è corto, e l'ultimo giro rappresenta un buon 70-80% della lunghezza complessiva; le suture tra i giri sono poco profonde ma ben marcate.
La dimensione di questo esemplare è di 30 mm dalla punta all'apice, largo 21 mm e alto 15 mm.
Si trova nel Pliocene italiano e (secondo un documento che avevo letto sul web) attualmente abiterebbe una piccola porzione di Mediterraneo marocchino. L'esemplare in foto è del Rio Rocca.