Le "natiche" sembrano più lumaconi di terra che molluschi marini. Hanno una forma globosa, con l'ultimo giro che ingloba gli altri e ne ricopre una parte; hanno uno slancio minimo e una grossa bocca a forma di "D". Una delle particolarità è il grosso ombelico, che può essere aperto o chiuso, e può essere presente un grosso callo columellare (il "funicolo") con varie ornamentazioni.
Questa famiglia è, a mio parere, una delle più complesse e discusse a livello di classificazione, soprattutto a livello fossilifero. Ci pensa questo LINK a mettere ordine dopo molto tempo in questo gruppo di diffusissime conchiglie: i caratteri distintivi che questa pubblicazione adotta sono più che validi, precisi ed oggettivi, e si basano su aspetti come la protoconca, l'inclinazione della bocca rispetto l'asse del mollusco, ombelico e funicolo, opercolo.
Per ora non posso dare un nome alle molte Cochlis che possiedo: provengono dalla Tuscia e dall'appennino emiliano, e sembrano tutte uguali! Si riconosce benissimo dalle altre soltanto Neverita josephinia, che è molto simile alla specie moderna.
Queste Cochlis sono state trovate in un'area dell'appennino emiliano che va dalla provincia di Bologna fino a quella di Parma. Per ora mi è impossibile identificare correttamente questi esemplari, ma a breve mi dedicherò alla misurazione di tutti i loro tratti distintivi. Le specie candidate sono: C. fulgorata, C. depressofuniculata, C. undata, C. plicatula, C. raropunctata e altre 11, tutte differenziate da caratteri come le dimensioni di spira, ombelico, bocca, angoli di inclinazione vari, numero di giri della protoconca, colorazione e altri meno rilevanti.
Sono molto comuni nelle argille blu appenniniche: in alcuni giacimenti sono le uniche specie a rimanere intatte, grazie alla robustezza del guscio e alla sua forma; le dimensioni variano da millimetriche a 2-3 centimetri, ma di solito si ritrovano esemplari di 1-1,5 centimetri.
Ne ho trovate anche nel Pliocene della Tuscia, soprattutto nella Macchia della Turchina e nelle sabbie di Tarquinia.
Questo Naticidae ha una forma rotondeggiante e schiacciata, con un ultimo giro molto grande che circonda tutti gli altri. Si distingue dal genere Cochlis per la sua forma, che è più depressa, e per l'ombelico che presenta un grosso callo tondo, piatto e liscio. Il corpo della conchiglia è attraversato da linee di accrescimento che tuttavia non si sentono molto al tatto, mantenendo il mollusco con una superficie ben levigata. La bocca è a forma di "D", come tutte le specie della famiglia, ma le pareti sono leggermente più sottili e in generale tutta la conchiglia è meno robusta e massiccia di quelle del genere Cochlis.
E' un po meno comune delle sue cugine, ma si trova abbastanza spesso nelle argille dove sono presenti altri Naticidae; è tipica dei fondali sabbiosi e limosi. L'ho trovata nelle sabbie arenacee di Sasso Marconi (BO) e a Vignola (MO)