Questa famiglia raggruppa conchiglie dalla forma allungata, ornate da coste assiali pronunciate e fini linee spirali. Hanno un labbro rinforzato e molto calloso, che protegge la bocca lunga e stretta, terminante con un sifone tronco. Possiedono il seno anale, una rientranza nella parte superiore del labbro, in prossimità dell'attaccatura con l'ultimo giro. Non ho molte informazioni riguardo questa famiglia in ambito fossilifero; il genere Bela è stato ritrovato in alcuni depositi pliocenici dell'Italia settentrionale.
Questa piccola e graziosa conchiglia ha una forma molto slanciata, con giri bombati e sutura molto profonda. E' ornata da costole assiali ben pronunciate ma morbide, con andamento ondulatorio, solcate a loro volta da finissime righe spirali molto fitte e poco visibili. Purtroppo possiedo solo un frammento con bocca la danneggiata proveniente dalle argille di Quattro Castella (RE). La dimensione di quest'unico esemplare è 17 mm la lunghezza e 8 mm la larghezza massima. Credo che l'esemplare, se fosse stato completo, avrebbe raggiunto i 22-23 mm.
E' grazie allo scambio con un amico di Reggio Emilia che ho ottenuto questa conchiglia: davanti a due esemplari molto simili tra loro ma uno con la parte apicale mancante e l'altro con la bocca mancante (e sembravano due pezzi complementari) avevo il dubbio che fossero specie diverse e soprattutto quali; finalmente dopo aver navigato sul web tra forum e pubblicazioni sono riuscito a dividere le due specie di Bela (che in alcuni testi è Mangelia e in altri Turriculavus); le differenze si possono leggere nella scheda sottostante. Il nome di questa specie compare qui (LINK) sotto il nome di Pleurotoma columnae, e la foto è identica al frammento di esemplare che possiedo.
Questa piccola e graziosa conchiglia proviene, come la congenere descritta sopra, dalle argille di Monticelli, Quattro Castella (RE). E' mancante della parte boccale ma ha quella apicale integra; è decorata da coste assiali molto morbide, angolose al centro e solcate da microscopiche righe spirali impercettibili. Le suture tra un giro e un altro sono molto accentuate; il canale sifonale è allungato e sottile, mentre la bocca ha una forma di goccia, molto arrotondata e morbida. Lunghezza dell'esemplare 14 mm, larghezza massima 5 mm.
I caratteri che la distinguono dalla congenere Bela columna sono:
- la leggermente minore ondulazione delle coste assiali, più rettilinee in B. harpula che in B. columna
- l'angolo che la costa forma, al centro, in B. harpula, mentre B. columnae non ha spigoli netti nelle coste, che risultano molto più arrotondate e sinuose.
Questo gasteropode dalla forma a torre, slanciato e dalla spira alta, è ornato da fini linee spirali che percorrono tutto il corpo; alternate ad esse ci sono coste assiali molto più rade, morbide ma grandi e predominanti sulle prime. A ridosso della sutura di ogni giro c'è un'area dove le coste assiali non insistono, lasciando spazio alle sole spirali: a ridosso di quest'area, dove le assiali si interrompono, esse formano dei piccoli tubercoli, morbidi, che danno uno slancio verso l'apice alle stesse coste sulle quali si formano. La bocca è stretta, ovaloide, terminante in un sifone aperto e mediamente lungo; il seno anale è ben sviluppato e leggermente rivolto verso il basso. Callo columellare poco sviluppato ma presente.
Trovato nelle argille azzurre del Panaro, a Vignola (MO), Piacenziano.
Classificazione incerta: mi sono basato su questa discussione (LINK) e altri documenti come "Malacofauna dello stratotipo piacenziano" di Erminio Caprotti, dove è raffigurato come Clavus sigmoideus. Non ho però la certezza completa che questa specie sia identificata correttamente, come del resto quelle del genere Bela.
Conchiglia slanciata e allungata, conica, di forma acuta; presenta delle coste assiali ondulate e opistocline (cioè che, guardandole dall'alto verso il basso, sono orientate da destra a sinistra), molto morbide ma grandi e visibili; la bocca è piccola rispetto al corpo, a forma di orecchio, con un piccolo sifone corto e aperto; come le altre conchiglie della famiglia, possiede un seno anale ben visibile.
Gli esemplari in foto provengono da Vignola (MO), dalle argille azzurre del Piacenziano.