Questa famiglia di bivalvi è rappresentata da conchiglie in generale poco appariscenti (almeno in forma fossile), triangolari più o meno arrotondate, abbastanza simmetriche, lisce o ornate da strie di accrescimento, sottili ed esili, con cerniera eterodonte.
I reperti fossili di questa famiglia sono molto comuni, soprattutto la piccola Spisula subtruncata che è quasi onnipresente in argille e arenarie plio-pleistoceniche di tutta Italia; anche oggi, come in quell'epoca, questa conchiglia è molto diffusa sui fondali sabbiosi.
Questa piccola conchiglia è caratterizzata dalla forma triangolare abbastanza accentuata e arrotondata ai lati ventrali, umbone proteso in avanti relativamente grande e una cerniera tassodonte che mostra denti laterali allungati. La conchiglia è gibbosa; l'esterno della valva è ornato da coste concentriche di accrescimento, da mediamente a molto marcate che a volte formano grosse discontinuità.
La dimensione dell'esemplare dello Stirone è di 18 mm di larghezza per 14 mm di altezza.
Spisula subtruncata è molto comune negli strati plio-pleistocenici italiani: l'ho trovata sia nella Tuscia viterbese nelle argille della macchia della Turchina, che sull'appennino emiliano nei pressi dei calanchi di Sabbiuno (argille blu, a sud di Bologna) che a Vignola (argille blu dell'alveo del Panaro, Pliocene). Gli esemplari in foto provengono dal torrente Stirone (Parma).
E' comunissima anche nelle attuali spiagge sabbiose italiane, sia in Adriatico che in Tirreno.