Famiglia FLABELLIDAE


Riconoscere i coralli della famiglia Flabellidae

 

I Flabellum sono coralli abbastanza frequenti nei depositi pliocenici italiani, soprattutto nelle argille. Questa famiglia comprende oggi circa 100 specie distribuite in tutto il mondo, dai freddi mari antartici a quelli tropicali, da profondità che vanno dal pelo dell'acqua fino a 4.400 metri: questi coralli infatti non sono ermatipici, cioè mancano di zooxantelle, le alghe simbionte che in buona parte dei Cnidari sono indispensabili per la loro sopravvivenza, quindi possono permettersi di vivere in zone in cui è assente la luce (e quindi è impossibile la fotosintesi delle alghe). La loro alimentazione è quindi composta da microorganismi planctonici che il corallo filtra attraverso la bocca coi suoi tentacoli.

I coralli del genere Flabellum si riconoscono per il calice schiacciato e allungato, conico, con un peduncolo per l'ancoraggio al terreno (sono organismi sessili), e sono solitari, crescono cioè in individui singoli e non in colonie (al contrario quindi di Cladocora caespitosa). La distinzione delle varie specie fossili avviene osservando la decorazione del calice e la conformazione dei setti e della columella.

Per la determinazione ho usato questo documento (LINK) per la classificazione delle specie fossili e quest'altro (LINK) per il confronto con le specie attuali. Il primo documento, che ho usato anche per determinare le Caryophyllia, illustra i ritrovamenti di coralli di acque profonde ritrovati nelle argille delle zone preappenniniche emiliane, luogo da dove provengono anche i miei esemplari: in particolare per i Flabellum distingue due specie che distingue in base alla loro affinità con altre due specie attuali e molto simili a questi fossili; usando la nomenclatura di questo testo e consultando uno dei pochi documenti illustrati disponibili sul web che parlano dei Flabellum attuali, sono riuscito a dare un nome a questi fossili; la certezza non è sempre la massima, ma il riscontro fotografico lascia pochi dubbi e anche la distribuzione geografica e cronologica (siamo nel Pliocene inferiore). Sono segnalate le due specie:

- Flabellum vaticani, affine all'attuale Flabellum chunii (abitante dell'Atlantico profondo, LINK)

- Flabellum berti, affine all'attuale Flabellum alabastrum (anche lui abitante atlantico, LINK)

Confrontando le due specie attuali, che a sentire questa pubblicazione sono affini agli esemplari fossili, si può risalire alla specie; le fotografie presenti riguardano solo la specie Flabellum vaticani, che è raffigurata compatibile con i miei esemplari.


Flabellum vaticani, torrente Stirone
Flabellum vaticani, torrente Stirone
Flabellum vaticani, Quattro Castella (RE)
Flabellum vaticani, Quattro Castella (RE)

Flabellum vaticani

 

Questo corallo solitario proviene dal Pliocene di molti giacimenti italiani, tra cui il torrente Stirone e Quattro Castella (RE), principalmente da argille blu. Ha una forma conica schiacciata, con il calice ornato da righette che partono dal peduncolo e arrivano fino al bordo superiore. I setti interni sono fini e non tutti arrivano ad unirsi al centro del calice; le pareti delle camere formate da tali setti sono costellati di piccolissimi tubercoli o spine, ben visibili a un lieve ingrandimento. Abitante dei mari temperati e freddi, questa specie è stata trovata nelle argille, che indicano un ambiente di deposizione calmo (i sedimenti fini come quelli delle argille, di tipo limoso, si depositano solo in condizioni di bassa energia del mezzo) quindi un ambiente relativamente profondo come quello di margine di piattaforma.

Dimensione dell'esemplare di Quattro Castella: 20x22x13 mm; esemplare dello Stirone (incompleto): 22x16x8 mm.

Mi ha portato a questo nome questo documento (LINK) che ho utilizzato anche per la determinazione dei Caryophyllidae, trattante dei coralli di acque profonde del Pliocene dell'appennino emiliano romagnolo; qui sono citate due specie di Flabellum che sono affini (molto simili) a due specie attuali, con un riscontro fotografico sono giunto alla conclusione che si tratti di Flabellum vaticani, affine all'attuale Flabellum chunii, abitante dell'Atlantico settentrionale; vedi l'introduzione a inizio pagina per le considerazioni su questa pubblicazione.

Lo si distingue dall'altra specie segnalata, Flabellum berti (affine all'attuale Flabellum alabastrum) per le grosse coste radiali di quest'ultimo che partono dal peduncolo fino al calice, caratteristica assente in Flabellum vaticani.

Questi coralli sono molto comuni in questo periodo geologico: ne ho trovati alcuni anche nella Tuscia viterbese nelle sabbie vicino a Tarquinia (Pliocene).