Le Dendrophylliidae sono una famiglia di madrepore che abitano molti oceani e mari del mondo, soprattutto tropicali: sono distribuiti dal Mare del Nord fino ai mari subantartici, passando anche per il nostro Mediterraneo. Si hanno rilevamenti fossiliferi di questa famiglia a partire dal Cretaceo, circa 120 milioni di anni fa; vivono in profondità molto variabili, da 0 a oltre 2500 m. La maggior parte dei generi di questa famiglia sono azooxantellati, non hanno quindi una simbiosi di importanza vitale con un alga unicellulare; questo gli permette infatti di vivere in zone molto profonde, dove non c'è luce, o in ambienti rifugio come crepacci sottomarini, grotte o anfratti. Ad oggi questa famiglia raccoglie 166 specie, che si sommano alle 198 fossili. Le dimensioni sono molto variabili: abbiamo specie solitarie millimetriche e altre coloniali che raggiungono o superano il metro di diametro.
Caratteristica di questi coralli è la porosità della teca: osservandoli da vicino infatti si nota come la parete esterna sia irregolarmente costellata da pori che fanno comunicare l'ambiente esterno all'ambiente tra i setti. Anche le pareti che separano questi ultimi sono in molte specie porose. Sono molto simili ai Caryophylliidae: hanno infatti anche loro strutture di decorazione variabile formanti la columella, la forma simile e setti sottili e lamellari.
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Questo corallo coloniale si presenta con rami abbastanza spessi e tozzi, non troppo slanciati e allungati, dai quali si espandono altre "gemme"; ha quindi un aspetto ramificato, coloniale, ma le ramificazioni non sono così frequenti e accentuate come ad esempio su Cladocora caespitosa.
Il corpo di questo corallo è poroso, come la famiglia suggerisce; la columella nei miei esemplari mostra un aspetto molto intricato e disordinato, tuttavia penso sia dovuto alla presenza di molto materiale detritico in mezzo alle sue strutture. Presenta numerosi setti, sottili e fitti; essendo un esacorallo, essi sono un numero multiplo di sei.
Non sono sicuro della classificazione; ho trovato questa specie in una pubblicazione di coralli terziari (LINK) e vedendo la foto ho constatato la grande somiglianza; ho notato poi che le pareti esterne sono porose, quindi sono sicuro della famiglia di appartenenza. Sono a conoscenza di ritrovamenti fossili di questa specie risalenti al Pliocene, periodo dai quali provengono i miei esemplari; tuttavia anche la specie D. ramosa, attualmente vivente nel Mediterraneo, mi sembra abbastanza simile.
Gli esemplari provengono dal Pliocene di Chiusi-Chianciano Terme, ricevuti tramite uno scambio.