I coni sono conchiglie biconiche inconfondibili, comuni nei sedimenti terziari italiani (anche se sono apparsi nel Cretaceo) e presenti con molte specie, tutte molto simili tra loro: i rappresentanti del genere Conus sono tutti molto simili, si differenziano da piccoli particolari poco visibili come ampiezza e forma della bocca, altezza della spalla, concavità dei giri, forma dell'ultimo giro, se la conchiglia è panciuta o slanciata.. Diciamo quindi che le varie specie della famiglia sono conservatorie, cioè non presentano una variabilità morfologica troppo spinta, anzi, le caratteristiche diagnostiche sono pressochè costanti all'interno della specie: questo rende la determinazione molto oggettiva e precisa, ma la finezza dei dettagli da scorgere è sempre molto elevata e la rende difficile e combattuta.
Sono inconfondibili dalle altre famiglie: hanno una bocca molto allungata e stretta, un ultimo giro enorme che occupa buona parte della lunghezza complessiva del mollusco; inoltre hanno i restanti giri compressi vicino all'apice, che è appuntito.
Sono carnivori, abitanti dei fondali prevalentemente rocciosi, e sono comuni tutt'ora nei mari di tutto il mondo, prevalentemente nei mari tropicali. Nel Mediterraneo è presente una sola specie ufficialmente, ma recenti studi hanno sollevato il dubbio dell'esistenza di altre due specie conosciute solo sotto forma di fossili e presenti in una piccolissima area del nostro mare, mentre l'antitesi è che siano solo varietà o sottospecie.
Voglio allegare dei link che mi hanno permesso la determinazione (anche se ancora non certa, apparte il Conus antidiluvianus) dei Conus descritti qui sotto: LINK a un sito web trattante le specie di questa famiglia nel Pliocene, divisi per specie e per piano stratigrafico.
Questo grosso cono è molto particolare e si riconosce abbastanza bene dagli altri per i caratteristici disegni tubercolati sulle spalle dei giri e per la sutura a linee ondulate, oltre che alla spalla ben angolosa e la forma slanciata. Ha una bocca abbastanza stretta e l'ultimo giro non è per nulla panciuto, anzi è molto rettilineo e regolare. I primi giri (o meglio, tutti escluso l'ultimo) formano un apice conico allungato e diritto, sono tra di loro distanziati da un area suturale concava che, come detta prima, è striata da linee ondulate a forma di semicerchio. Vicino all'area del sifone sono presenti le classiche striature tipiche di molti coni.
I Conus più simili a questa specie sono pochi, i tubercoli sulle spalle dei giri permettono il suo riconoscimento abbastanza facilmente; Conus brocchii è tuttavia molto simile, se ne differenzia per i tubercoli che sono molto meno marcati se non assenti anche se, dalle fonti web, risultano molte immagini di Conus brocchii praticamente identici a Conus antidiluvianus.
Recentemente ho trovato questo documento (LINK) che mette a confronto le due specie: da qui si evince che, oltre ai tubercoli meno sviluppati e più vicini a semplici irregolarità della spalla, il Conus brocchii è anche meno slanciato (più tozzo) e ha un'apertura più larga della specie qui descritta.
Questo cono viene frequentemente ritrovato nel Pliocene italiano soprattutto nell'appennino emiliano, le località tipo sono le province di Piacenza, Modena e Reggio Emilia nelle argille azzurre e nelle sabbie o arenarie. Ho trovato gli esemplari in foto a Vignola (MO). E' presente a partire dal Miocene.
Questo cono è presente nel Piacenziano (Pliocene) italiano, e alcune fonti (LINK) affermano che è una specie tutt'ora vivente, anche se confinata a una popolazione vivente in Grecia.
Affermare questa classificazione è stato difficile, e ancora è incerta, ma seguendo le linee-guida per la classificazione di questa famiglia mi sento abbastanza sicuro della mia scelta: innanzitutto gli esemplari in foto provengono da Vignola (MO), dove affiorano argille azzurre datate al Piacenziano, che è il piano in cui si inserisce cronologicamente questo cono. Mi sono poi buttato nel confronto fotografico delle varie specie segnalate in questo piano: sul web ho trovato moltissime foto, la maggior parte delle volte contraddittorie, quindi sono andato a consultare descrizioni accurate di questa specie (come questa LINK, molto valida e accurata).
Il risultato è che le caratteristiche discriminatorie di questo cono sono: spira acuta e giri subangolosi, presentano cioè uno "scalino" (visibile alla lente) che percorre il giro più o meno in posizione mediana; suture marcate e quasi canalicolate, abbastanza profonde e scavate; base solcata da linee oblique, evidenti, e corpo talvolta ornato da finissime linee spirali, visibili spesso solo con la lente; linee di accrescimento lungo i giri abbastanza marcate e visibili ma soprattutto molto arcuate (carattere per distinguerlo da Conus mediterraneus, che le ha poco arcuate). Personalmente sono abbastanza sicuro della loro determinazione, ad eccezione del cono raffigurato nell'ultima immagine della galleria, che mi sembra un po troppo slanciato e con una spira molto bassa, ma che comunque presenta le caratteristiche prima dettate.