Le Turritelle sono un incontro comune nelle spiagge sabbiose o fangose del nostro mare come degli altri mari di tutto il mondo. Sono poco confondibili da altre famiglie, hanno la caratteristica forma a torre, conica, formate da molte spire avvolte su di loro ornate a loro volta da costole spirali. Possono avere sezioni dei giri quadrate o tonde.
I fossili di questi molluschi sono relativamente comuni, qui nella Tuscia non molto ma in alcune parti d'Italia formano interi ammassi, così come in molti punti del bacino mediterraneo.
T. secans è una Turritella abbastanza esile e fine, caratterizzata da marcate costole che seguono i giri del mollusco, distribuite in 3 file: due più spesse e una più fine. Tra le costole la conchiglia è liscia, a differenza di molte altre della famiglia Turritellidae.
T. strangulata ha la classica forma delle altre Turritelle, ma si distingue per la particolare costolatura a due cordoni più spessi che si avvolgono seguendo i giri su uno "sfondo" finemente rigato, con un altro cordone centrato più fino.
Ho riunito questa specie a un'altra che avevo determinato (Turritella desmarestina) perchè ho scoperto che sono sinonimi. Le foto numero 2,3 e 4 corrispondono alla varietà T. strangulata grossa.
Turritella terebralis si presenta come una grossa conchiglia, liscia ma con finissime righette, con giri ben marcati e panciuta nella prima metà del giro. Ho trovato questo nome su un sito di malacologia fossile francese, e non ho molte informazioni su questa specie. Ho notato che è molto simile a Turritella burdigalensis, sempre dallo stesso sito, forse sono sinonimi.
Queste conchiglie sono grosse (fino a 100 mm) e compatte, non hanno l'aria di essere fragili ma l'apice è sempre soggetto a facile rottura.
Possiedo un unico esemplare in matrice di questa Turritella e altri sciolti: presentano forma conica con i giri poco marcati e poco separati l'un l'altro, fitte linee di decorazione e nel complessivo sottili e allungate. Gli esemplari che possiedono non superano i 60 mm di lunghezza.
Ho acquistato l'esemplare in matrice sotto il nome di T. eyna, la quale però ha una rigatura un pò più rada e grossolana con giri molto più separati tra di loro.