La classe Scaphopoda incorpora molluschi molto particolari, dalla forma allungata ed esile, incurvata o a botte, differenti sia di forma che di anatomia a tutti gli altri animali del phylum. Sono molto comuni anche qui nel Mediterraneo: la "zanna d'elefante" (nome comune che racchiude quasi tutte le specie del nostro mare) si trova spesso sulla battigia delle spiagge sabbiose. Anche a livello fossilifero è molto comune, anzi, nelle argille e nelle sabbie si può dire che sono praticamente onnipresenti.
Questi animali sono composti da un'apertura posteriore (apice) generalmente più ristretta di quella anteriore (bocca), che può essere notevolmente più ampia. La lunghezza di questi animali varia da sotto al centimetro a diversi decimetri (come alcuni Dentalium rectum fossili che superano abbondantemente i 100 mm). Il corpo, come detto prima, può essere esile ed allungato, spesso arcuato, oppure più tozzo e a botte (come i membri della famiglia Gadilidae), e può essere completamente liscio o ornato da coste longitudinali anche molto marcate e regolari (come le sei coste principali di Dentalium sexangulum); altri sono ornati solo da strie di accrescimento. Altri caratteri di riconoscimento sono eventuali tubuli interni all'apice o fessure e intagli, sempre in corrispondenza dell'apertura posteriore.
Nel Miocene francese esistono varie specie che è abbastanza complicato dividere: la difficoltà non sta tanto nell'identificare i tratti di ciascuna specie ma nel trovare esemplari integri che possano mostrare tutti questi caratteri. E' molto comune infatti trovare parti di questi molluschi, che per colpa della loro fragilità e della forma sono più propensi a rompersi e disperdersi. Il testo di riferimento ("Actes de la sociètee linneenne" vol. 69) divide i dentali miocenici della famiglia Dentaliidae in due sottofamiglie:
- Dentaliinae: molluschi con orifizio anteriore (bocca) non ristretto
- Gadinae: molluschi con orifizio anteriore ristretto
All'interno della sottofamiglia Dentaliinae (quella a mio parere di più facile e comune ritrovamento) abbiamo varie suddivisioni:
Genere Dentalium:
- Dentalium senso stretto: orifizio posteriore molto arcuato, senza intagli o tubi interni, superficie ornata da coste longitudinali angolose che vanno ad affievolirsi verso l'apice.
- sottogenere Laevidentalium: orifizio posteriore non intagliato, superficie liscia e brillante.
- sottogenere Lobantale: la sezione trasversale rivela due coste interne che le donano un aspetto bilobato, dall'apice fino alla bocca; lisci.
- sottogenere Antale: orifizio posteriore munito di un tubo interno accessorio, visibile in sezione; superficie costolata talvolta liscia verso la bocca.
- sottogenere Entalina: conchiglia molto arcuata, 3-4 coste sporgenti e angolose con altre coste secondarie più piccole, che donano alla sezione una forma esterna quadrata o triangolare. Nessuna fessura, sezione interna rotonda.
Genere Fustiaria:
- Fustiaria senso stretto: conchiglia arcuata, sottile, liscia ed anellata da strie di accrescimento molto strette, nessuna fessura apicale.
- sottogenere Gadilina: liscia e non anellata, i lati sono compressi donando alla sezione una forma leggermente ovaloide.
Genere Entalis: conchiglia grande, costata all'apice, striata o liscia, spesso raddrizzata verso la regione anteriore, orifizio posteriore con largo e corto intaglio sulla faccia ventrale, irregolare e non in asse, dai bordi non rettilinei o paralleli. Le linee di accrescimento formano asperità intersecandosi con le coste longitudinali.
Genere Pseudantalis:
- Pseudantalis senso stretto: conchiglia liscia, vetrosa, trasparente, fessura apicale lunga, stretta ed in asse posta sulla faccia ventrale.
- sottogenere Fissidentalium: come sopra ma striata longitudinalmente.
Genere Pulsellum: conchiglia arcuata, conica, liscia e appuntita, molto allargata vicino alla bocca la quale è obliqua e non diritta come in tutti gli altri dentali.
Non tratto qui le suddivisioni della sottofamiglia Gadinae ma sono disponibili sull'atlante prima citato. Ci sono alcune discordanze con le classificazioni attuali, come per esempio il sottogenere Fissidentalium (che oggi è genere e incorpora il comunissimo Fissidentalium rectum pliocenico) che viene indicato come alla pari di Pseudantalis, cioè con conchiglia trasparente e vetrosa.
Come si è visto da queste suddivisioni, i tratti utili per la determinazione sono spesso nell'apice o nella zona della bocca, che in un esemplare frammentato non possono essere contemporaneamente presenti; la mia conclusione è che, salvo casi particolari, non si può essere certi al 100% di una classificazione se non si possiede un dentalio completo. Le caratteristiche invece quasi sempre riscontrabili sono la presenza o l'assenza di coste, il loro numero ed entità, la dimensione del guscio e quanto esso sia arcuato o rettilineo.
Questa specie rientra nel sottogenere Antale, caratterizzato da un piccolo tubo accessorio all'interno dell'apice (che nei miei esemplari non si vede, forse perchè incompleti) e da una superficie costolata solo sull'apice e liscia nel resto del corpo. La taglia di questa specie è media (sull'atlante si legge 32 mm di lunghezza per 3 mm di sezione) e la forma è esile, stretta e allungata, che si incurva tutto d'un tratto verso l'apice ed è un poco allargata verso la bocca. La costolatura è presente solo sull'apice (non dotato di intaglio), dove sono presenti sei costole poco prominenti ma ben visibili separate da un'area piana dove talvolta è presente una linea mediana. La costolatura scompare all'incirca in prossimità dei 1,5 mm di sezione. Questa struttura permette la distinzione da altri dentali completamente lisci. Le linee di accrescimento sono strette e inclinate di circa 15° rispetto l'asse (si notano bene nell'immagine principale). La sezione e l'apertura boccale sono circolari.
Questa specie è segnalata nell'Aquitaniano e nel Burdigaliano.
La maggior parte degli esemplari che possiedo rientrano in questa specie e penso che sia la più comune nel Miocene francese. La taglia è medio-piccola (sull'atlante indica 26 mm per 1,75 mm di diametro, mentre Mayer indica 46 mm per 3 mm di diametro) e la forma è esile e stretta, poco arcuata all'apice e diritta verso la bocca dove si allarga di poco. Non ci sono tracce di fessura apicale ne di tubuli interni. La superficie è liscia e brillante, non costolata e con strie di accrescimento che non formano rilievi o protuberanze. La sezione è tonda.
Non sono totalmente sicuro della classificazione di questi esemplari, o per lo meno di tutti quelli che qui indico con questo nome; i motivi stanno nella non completezza di queste conchiglie, che a volte rappresentano solo il 30% della lunghezza totale del mollusco, anche se ho una buona certezza per gli esemplari che presentano la parte apicale intatta, come quello nella galleria in basso a destra.
Segnalata nel Burdigaliano, Aquitaniano e Serravalliano.