Le Costellariidae sono una famiglia di molluschi molto affini ai Mitridae; effettivamente tutte e due raggruppano conchiglie che hanno le stesse caratteristiche, ed entrambe possiedono specie per la maggior parte plicate nella columella. La differenza tra le due famiglie sta nelle modalità di alimentazione e nell'anatomia: per esempio le Costellariidae possiedono ghiandole salivari che secernono veleno usato per uccidere gli altri molluschi di cui si cibano. Come le Mitridae, questi molluschi infilano profondamente la proboscide all'interno della conchiglia delle prede per nutrirsi delle parti molli che raspano con la radula1.
Abitano i mari temperati e tropicali di tutto il mondo, dai Caraibi all'Indopacifico, passando per Mar Rosso e Mediterraneo2. Possiedono conchiglie molto vistose e colorate, spesso robuste, plicate e slanciate; in molte specie, a differenza delle Mitridae, la costolatura predominante è quella assiale.
Nel Mediterraneo sono presenti 8 specie di questa famiglia3, la più conosciuta delle quali è sicuramente Vexillum ebenus, molto comune anche sulla battigia. A livello fossilifero le Costellariidae non sono comuni: ne ho trovate alcuni esemplari alla Macchia della Turchina, qui nella Tuscia, e alcuni molto erosi a Sant'Agostino, inoltre possiedo un esemplare dal Miocene della Francia.
I generi principali di questa famiglia presenti nel Miocene della regione aquitana sono:
- Conomitra: forma ovaloide o biconica, di piccola taglia, possiede quattro o cinque pliche columellari poco oblique; apertura boccale a bordi paralleli, labbro rettilineo e non ricurvo.
- Turricula: taglia relativamente grande, conchiglia turriculata, allungata, con spira acuminata, giri poco convessi ornati da pliche o costole che si intersecano con linee spirali, ultimo giro più panciuto; apertura boccale stretta a bordi subparalleli, labbro rettilineo e poco spesso, quattro pliche presenti sulla columella. L'atlante di Peyrot indica Costellaria come sottogenere di Turricula, dal quale si differenzia per la strizione più pronunciata nella base, che isola il cono della spira più nettamente, per la protoconca più ottusa e per il bordo columellare meno calloso e più confusamente limitato. Oggi Costellaria è un genere a se stante.
- Mitra: guscio spesso, taglia anche grande, dai giri più o meno convessi, lisci o decorati da deboli coste e dalla forma generale fusiforme e allungata; ultimo giro grande, ovaloide, ornato alla base, apertura stretta e angolosa anteriormente; labbro liscio e columella ornata da quattro pliche oblique.
I tratti utili per identificare le varie specie all'interno dei generi sono invece l'angolo apicale (molto importante e che permette di escludere molte specie), la dimensione, la costolatura (assente, spirale o assiale) e la conformazione dell'apertura boccale.
Le descrizioni e le illustrazioni di questi molluschi si trovano nel volume 79 dell'atlante di Peyrot.
La classificazione di questo esemplare mi ha portato via molto tempo; sono arrivato a questa specie per esclusione, dato che le Costellariidae lisce sono tutte molto simili, ottenendo questo nome sia consultando l'atlante che cercando riscontri in immagini trovate sul web1.
Per differenziarla dalle altre specie mi sono appellato innanzitutto all'angolo apicale, uguale a circa 40° (nel mio esemplare 38,5°), che ha permesso l'esclusione di molte specie simili (come C. peyreirensis, di angolo pari a 33°); poi ho analizzato la costolatura, assente nella maggior parte del corpo del mio esemplare, infine il numero di giri (7-8 di cui 2 di protoconca).
La conchiglia si presenta di forma fusiforme-ovaloide, di piccola taglia, con giri convessi e lisci; purtroppo nel mio esemplare mancano i primi tre giri che leggo nell'atlante essere provvisti di coste assiali strette che corrono da una sutura all'altra. Tutto il corpo è attraversato da impercettibili linee di accrescimento, più visibili nell'ultimo giro; le suture sono strette e poco oblique. Una serie di strie spirali oblique interessano la base, e scompaiono prima dell'inizio dell'apertura boccale; quest'ultima è stretta e possiede un labbro sottile e arcuato e una columella rettilinea leggermente obliqua che ospita cinque pliche (nel mio esemplare ce ne sono solo 4, di cui una molto poco sviluppata); attenzione al labbro del mio esemplare che è rotto.
Non sono ancora pienamente sicuro della classificazione di questa specie, infatti ci sono alcuni tratti che il mio esemplare non possiede (4 pliche invece che 5, nessuna minima traccia delle coste assiali dei primi giri, ultimo giro che occupa circa la metà della lunghezza contro i 3/5 riportati nell'atlante), ma analizzando anche tutte le altre specie (dei generi Turricula, Costellaria, Mitra e Conomitra) noto tratti assolutamente discordanti dal mio esemplare, molto più lontani da quelli dubbi elencati sopra, come angoli apicali molto più acuti, presenza di coste su tutto il corpo o concavità della spira. Guardando le altre immagini presenti sul web di questa specie mi viene da pensare alla correttezza di questa identificazione, ma purtroppo le classificazioni essendo molto soggette all'interpretazione personale dei testi (specie se in lingua straniera) non possono dare certezze come quelle che offrono invece le letture dirette degli atlanti.
Questa specie è segnalata nel Tortoniano.