Famiglia CORBULIDAE


Riconoscere le conchiglie della famiglia Corbulidae

 

Le Corbulidae sono bivalvi dalle piccole dimensioni, spesso dotate di un guscio ben spesso, dall'aspetto allungato lateralmente, ovaloide o triangolare. Vivono nella sabbia o nel fango, dove si seppelliscono filtrando il cibo con il loro sifone. La famiglia comprende più di 300 specie viventi, diffuse nei mari tropicali e temperati di tutto il mondo.

Questi molluschi sono abbastanza inconfondibili con gli altri delle altre famiglie ma alcune specie piccole e lisce come Lentidium mediterraneum potrebbero però creare confusione: come primo carattere visibile a occhio occorre controllare che le conchiglie siano inequivalvi, cioè possiedono una valva diversa dall'altra (spesso molto più piccola). La cerniera è eterodonte.

A livello fossilifero le Corbulidae comprendono specie molto comuni, come la famosa Corbula gibba, rinvenibile in moltissimi depositi argillosi italiani spesso in ottime condizioni, nonostante la fragilità del loro guscio. Nel Miocene francese sono presenti 7 specie principali di questi bivalvi, che per comodità ho diviso in due gruppi: il gruppo della carinata, che raggruppa conchiglie molto allungate lateralmente (Corbula carinata, Corbula basteroti, Corbula raulini, Corbula revoluta, Corbula peyrehoradensis) e il gruppo della gibba, comprendente specie rotonde o comunque meno allungate delle precedenti (Corbula gibba e Corbula confusa). Per distinguere le varie specie bisogna innanzitutto notare se la parte posteriore si protrae come un lobo verso l'esterno oppure forma una semplice espansione tronca (carattere necessario per separare le Corbula carinata dalle altre), controllare se il bordo ventrale si presenta rettilineo o arcuato (la Corbula revoluta si differenzia per questo) e in misura minore lo spessore del guscio e la dimensione. Un altro genere presente in questo periodo geologico è Corbulomya, caratterizzato da una particolarissima cerniera con un solo grosso dente per valva, meno comune delle Corbula.

Le informazioni sulla famiglia Corbulidae si trovano in "Actes de le Societèe linneenne" vol. 63. Nel volume 68 sono aggiunte due ulteriori specie di Corbula, simili a quelle del gruppo della C. carinata: Corbula cocconii e Corbula avitensis, entrambe dalla forma o dalla decorazione diversa dalle altre specie simili.


Corbula carinata mut. hoernesi, Miocene dell'Aquitania
Corbula carinata mut. hoernesi, Miocene dell'Aquitania

Corbula carinata mut. hoernesi

 

Questo bivalve si presenta con un aspetto molto massiccio e inspessito, gibboso e convesso, dalle dimensioni non elevate (i miei esemplari misurano al massimo 15 mm, sull'atlante 14 mm) e dalla forma molto allungata in direzione laterale. E' molto inequivalve, infatti possiede una valva più piccola dell'altra, ed è anche abbastanza inequilaterale: l'umbone è centrato ma il lobo posteriore molto sporgente rende la conchiglia asimmetrica. La superficie esterna è percorsa da spesse ed evidenti coste concentriche, che aumentano di intensità dall'umbone verso il lato ventrale; nell'area anale (la posteriore) si forma una carena ben visibile e sviluppata, arcuata, oltrepassata la quale le coste diventano più fitte e acquisiscono un aspetto lamelloso. Questa carena sfocia in una protuberanza, più o meno corta ma ben distaccata e sporgente dal profilo, la quale estremità è più sottile e troncata: questo è il carattere principale per distinguere questa specie dalla molto simile Corbula basteroti, che non possiede un lobo sporgente ma semplicemente una troncatura che rientra dentro il contorno del profilo. La cerniera è composta, nella valva destra, da un grosso dente cardinale triangolare arcuato verso l'umbone circondato da fossette laterali; sulla valva sinistra invece troviamo la fossa d'alloggiamento del dente cardinale e, posteriormente all'umbone, uno strano dente a "cucchiaio" bifido che ricorda la testa di un femore. Le impronte muscolari sono alloggiate su due piattaforme che si innalzano dalla superficie interna del mollusco e formano due aree ben visibili, diverse l'una dall'altra (l'anteriore più allungata, la posteriore più rotonda). La linea palleale è ben distanziata dal bordo ventrale.

I caratteri per riconoscerla dalle altre specie sono soprattutto il lobo sporgente posteriore (assente in tutte le altre specie, che hanno però una troncatura), la dimensione leggermente maggiore, le coste più marcate e la conchiglia più inequilaterale. La specie che si confonde di più con questa è Corbula basteroti, a volte non facilmente distinguibile data la variabilità di intensità di questi lobi.

Corbula carinata mut. hoernesi si differenzia dalla forma base per caratteristiche molto leggere ma costanti: in questa mutazione le coste si sviluppano in intensità gradualmente dall'umbone verso il margine ventrale e non sono quindi di entità costante, le coste al di la della carena tendono ad essere lamellose e infine il lato posteriore tende a formare un becco o un rostro; secondo l'atlante quindi la specie base Corbula carinata non possiede queste caratteristiche, ma non è segnalata all'interno del Miocene francese.

Questa specie si trova nei piani Burdigaliano, Langhiano e Aquitaniano.


(Foto disponibile a breve)


Corbula basteroti

 

Questa specie risulta molto simile alla precedente. Ha una forma allungata lateralmente, gibbosa ma meno convessa di Corbula carinata (meno bombata, meno profonda), dal lato anteriore ben curvo e raccordato con il lato ventrale e quello posteriore sporgente ma non formante un lobo ma solo una protuberanza obliquamente tronca. In buona parte degli esemplari la scultura di grosse linee concentriche risulta essere meno calcata di quella di Corbula carinata, ma esemplari molto grandi pare la posseggano più forte. Il guscio è notevolmente meno spesso rispetto la congenere, ed è un buon carattere di discriminazione anche se non è sempre verificato. Un'altra caratteristica importante è la maggiore simmetria del guscio di questa specie, che risulta essere all'incirca equilaterale, infatti il lobo posteriore tronco si sporge molto poco di più rispetto al lato anteriore rotondo. Dettagli come cerniera, impronte muscolari e linea palleale sono identiche a quelli di Corbula carinata. La dimensione è leggermente minore di quest'ultima, attestandosi sui 10-14 mm.

Segnalata in Francia nel Langhiano e nell'Aquitaniano; altre segnalazioni sono del Miocene della Germania e Polonia, Oligocene dell'Ungheria1. Si può trovare anche sotto il nome di Caryocorbula basteroti.


Corbula gibba, Miocene dell'Aqitania
Corbula gibba, Miocene dell'Aqitania

Corbula gibba

 

Corbula gibba è un bivalve comunissimo nel Terziario italiano ed europeo: addirittura la specie è conosciuta a partire dal Titoniano (tardo Giurassico)1 ed è presente nell'Oligocene dell'Europa centrale e settentrionale (Francia, Germania, Ungheria, Olanda), nel Miocene di moltissimi paesi del bacino mediterraneo (Marocco, Romania, Italia, Slovacchia, Spagna..)2 ed è molto frequente anche nel Pliocene e Pleistocene (vedi i ritrovamenti di Corbula gibba di Sasso Marconi e Vignola, oppure della Macchia della Turchina qui nella Tuscia).

La conchiglia si presenta di dimensioni molto piccole (solitamente sotto i 6-7 mm di diametro) e con un guscio relativamente fragile anche se a volte è molto spesso e calcificato, infatti le conchiglie di questa specie tendono a rompersi subito sul lato ventrale, che è più sottile. Nella forma base la lunghezza laterale prevale su quella umbo-ventrale, tuttavia esiste una varietà chiamata Corbula gibba var. curta nella quale il rapporto altezza/larghezza si attesta sull'unità: risulta quindi più schiacciata lateralmente, oltre che differire anche per la maggiore gibbosità e per i cordoni più accentuati.

La forma è quindi ovaloide-triangolare, relativamente equilaterale ma molto inequivalve (infatti la valva sinistra è molto più piccola e meno decorata, di forma triangolare), con la superficie esterna gobba e ornata da cordoni concentrici molto ispessiti e marcati, relativamente regolari come dimensione e spaziatura e spesso interessati in qualche punto da interruzioni di crescita. Umbone molto grande e gibboso, cerniera ospitante un grosso dente cardinale triangolare e varie fossette laterali. I lati sono ben raccordati con il bordo ventrale, uniformemente arcuato; questa caratteristica differenzia la specie qui descritta dalla molto simile Corbula confusa, che presenta sul lato posteriore una protuberanza a lobo tronca o subtronca. Corbula gibba possiede anche una carena, di piccola entità ma visibile, sul lato posteriore.

Questa distinzione tra Corbula gibba e Corbula confusa, leggo sull'atlante, viene fatta principalmente grazie al lobo posteriore che nella seconda specie è presente e verticalmente tronco (o leggermente obliquo), oltre che alle dimensioni e spessore minori di quest'ultima. Tuttavia si nota benissimo nel web e in moltissime altre pubblicazioni che le Corbula gibba moderne possono presentare a loro volta questo lobo sporgente che rende le conchiglie molto inequilaterali, caratteristica tipica della specie Corbula confusa: mi limito però ad identificare le specie tipiche del Miocene della Francia a seconda delle chiavi illustrate sull'atlante di Peyrot, anche se rimango in dubbio davanti a questa distinzione. Leggo in questo LINK che gli esemplari adulti attuali possono presentare questo "becco" subtroncato.

Nel Miocene francese questa specie è presente nel Tortoniano e nel Langhiano (ma sicuramente si trova in tutti i piani del Miocene).

In questo LINK si possono leggere informazioni molto interessanti riguardo la resistenza ai cambiamenti climatici di questa specie e del suo utilizzo come bioindicatore; inoltre ci sono altre notizie riguardanti ritrovamenti e densità di popolazioni in vari punti dei mari europei.


Corbula confusa, Miocene dell'Aquitania
Corbula confusa, Miocene dell'Aquitania

Corbula confusa

 

Corbula confusa è molto simile alla congenere C. gibba, ma si differenzia da essa essenzialmente per il lato posteriore sporgente, formante una specie di lobo dall'estremità tronca verticalmente o obliquamente. Altri caratteri distintivi sono la dimensione, minore in questa specie, e lo spessore del guscio, che sembrerebbe essere mediamente minore.

La conchiglia è di piccole dimensioni (fino a circa 6-7 mm di diametro), molto gibbosa e abbastanza spessa, fragile, fortemente inequivalve e variamente inequilaterale: infatti se il lobo è molto pronunciato la conchiglia si mostra ben asimmetrica, al contrario della simile Corbula gibba. Per il resto è molto simile alla congenere: ornata da grosse coste concentriche, umboni molto grandi e gonfi e una cerniera formata nella valva destra da un dente cardinale triangolare contornato da fossette e un largo dente bifido (simile a quello di Corbula carinata, a forma di testa di femore) nella valva sinistra.

Nel Miocene francese è segnalata nel Burdigaliano e nell'Aquitaniano.


(Foto disponibile a breve)


Corbulomya tournoueri

 

Piccolo bivalve dal guscio poco spesso e sottile; le dimensioni sono di circa 4 mm (larghezza lato-lato). Inequivalve come tutte le Corbulidae e quasi equilaterale, soprattutto la valva destra. Purtroppo possiedo sono una piccola valva destra, che sembra essere la più simmetrica e la meno tronca.

Il profilo è allungato lateralmente, assomiglia quasi a quello delle conchiglie del gruppo della Corbula carinata. Il lato anteriore è ovale, leggermente allungato, non tronco e ben raccordato; il lato posteriore è subtronco e forma un piccolo tratto rettilineo raccordato con il lato ventrale con un angolo acuto e con il bordo cardinale con uno ottuso; questi due angoli sono molto arrotondati e dolci, e la troncatura è più netta e visibile sulla valva sinistra. Gli umboni sono abbastanza grandi e sporgenti in rapporto alla dimensione della conchiglia. Il dorso è lucido e liscio, ornato da finissime linee concentriche che formano bande chiare e scure.

La cerniera della valva destra è costituita unicamente da un grosso dente cardinale piramidale, sporgente fuori dalla valva, obliquo, apparentemente bifido; alla sua sinistra corre lungo il fianco una fossetta laterale molto sottile e allungata, mentre alla destra del cardinale si trova la sede del legamento, una fossetta profonda e triangolare.

Le altre due specie del genere Corbulomya nel Miocene francese sono C. burdigalensis e C. aquitanica: molto diverse da questa specie soprattutto per il profilo e la forma, infatti sono tutte e due molto più inequilaterali della specie qui descritta. In particolare, Corbulomya burdigalensis è estremamente allungata in direzione laterale e l'umbone è situato a circa un terzo della larghezza della valva (mentre in C. tournoueri è al centro) mentre C. aquitanica non ha il lato posteriore tronco e ha umboni più piccoli.

Segnalata nel Burdigaliano e Aquitaniano.