Famiglia CERITHIIDAE


Riconoscere le conchiglie della famiglia Cerithiidae

 

I Cerithiidae sono conchiglie dall'aspetto slanciato, turriforme, alcuni molto esili ed altri più panciuti e tozzi; sono molto comuni nel Mediterraneo odierno e in forma fossile nei depositi terziari d'Italia e del mondo.

I generi principali sono Cerithium e Bittium: si riconoscono agevolmente tra di loro soprattutto per la dimensione e la decorazione. Mentre riconoscere i generi è molto facile, i problemi si hanno quando bisogna separare le varie specie, soprattutto quelle del genere Cerithium che è il più diffuso e il più differenziato a livello di specie; i caratteri principali da osservare sono infatti la decorazione e la forma (slanciata, tozza..), altri sono la forma della bocca e (nel caso dei fossili) la provenienza e l'età. Tuttavia, se studiare la decorazione potrebbe risultare semplice, si aggiungono diverse complicazioni come la variabilità (guardare il caso di Cerithium vulgatum), l'usura o le incrostazioni e le forme e varietà particolari che prendono piede in un luogo o un habitat specifico. Insomma, il mondo dei Cerithiidae è molto variegato e variabile, rendendo difficile la classificazione e l'individuazione dei tratti comuni delle singole specie.

Nel Miocene francese sono varie le specie di questa famiglia ritrovabili, a titolo d'esempio: Cerithium calculosum, C. vulgatum, C. salmo, C. sallomacense, C. turonense e altre dei generi Rhinoclavis (R. leognanensis, R. pupaeformis) o Hemicerithium (H. fallax). Tutte le specie qui citate si possono trovare in "Conchologie neogenique de l'Aquitaine" di Cossman & Peyrot, il link al download si trova nella pagina principale di questa sezione.

Il volume 73 di "Actes de la societèe linneenne" contiene le descrizioni dei molluschi di questa famiglia.


Cerithium cfr. vulgatum, Miocene dell'Aquitania
Cerithium cfr. vulgatum, Miocene dell'Aquitania

Cerithium cfr. vulgatum var. miocaenicum

 

Questo frammento apicale di Cerithium difficilmente si può classificare con un'assoluta certezza; la decorazione corrisponde all'incirca a quella descritta per la specie Cerithium vulgatum var. miocaenicum sull'atlante di malacologia miocenica di Cossmann & Peyrot, anche se non si potranno mai confrontare altri caratteri lì indicati, come la forma della bocca, il numero totale di giri e la decorazione degli ultimi giri. In particolare, si legge dei primi giri: "ornati da otto costole arrotondate, più sottili delle loro distanze, e coperte da filetti molto fini e ravvicinati"; penso che con "filetti" intenda le righe spirali che si notano anche nella foto.

Avendo in mano un solo esemplare danneggiato e mancante della protoconca e degli ultimi giri, mi è impossibile confermare al 100% la classificazione di questo mollusco, anche se i caratteri del frammento in mio possesso corrispondono con la specie indicata. Preferisco quindi classificarlo come "confronto". In particolare, indico anche la varietà perchè nel Miocene aquitano non è segnalata la specie base C. vulgatum ma solo questa sua varietà (stando alla descrizione degli autori precedenti).

Segnalata nell'Aquitaniano, Burdigaliano e Langhiano.