Le Borsoniidae sono un gruppo di molluschi molto eterogeneo e vario. La forma delle loro conchiglie può variare da biconica a fusiforme, più o meno slanciata o tozza; anche le dimensioni vanno da alcuni millimetri fino a otto centimetri1. Anche le tipologie di decorazioni variano molto, si passa infatti dalle numerose strie spirali cingolate e perlinate a coste spirali parallele carenate, a conchiglie pressochè lisce fino ad altre ornate da coste assiali sinuose. La columella di alcune specie di questa famiglia presenta una forte plicatura, ospitando da una a tre pliche, tuttavia altre specie presentano un callo molto poco sviluppato, obsoleto; queste strutture columellari permettono di distinguere alcuni generi. L'apertura boccale è ellittica, ovaloide, comunque visibilmente allungata e stirata.
Le testimonianze fossilifere di questa famiglia non sono molto frequenti ma spesso sono ben rappresentate: ad esempio ho trovato bellissimi esemplari di Bathytoma cataphracta a Vignola (MO), in argille piacenziane, e se ne trovano in molte altre località subappenniniche. Nel Miocene francese si trovano altre specie come Genotia ramosa, molte delle quali rinvenibili anche in Italia in rocce più recenti del Miocene.
La classificazione e la descrizione da me seguita per l'identificazione di questa famiglia si trova in "Actes de la societèe linneenne" vol. 82-83.
Questa varietà di Genotia ramosa differisce dalla specie base per l'ornamentazione molto meno accentuata e per i caratteri giovanili che mantiene anche avendo raggiunto l'età adulta, infatti le Genotia ramosa possiedono cordoni spirali nell'ultimo giro molto più marcati e visibili dell'esemplare in mio possesso, che in confronto appare praticamente liscio.
La specie possiede una forma slanciata, subfusiforme, dalla spira allungata e dall'angolo apicale ben acuto (nel mio esemplare circa 30° ma cambia a seconda delle varietà); il profilo è leggermente angoloso, questo dovuto alle suture strette ma brusche e dalla loro carenatura. Le coste assiali, non molto sviluppate e opistocline, formano nella parte posteriore della sutura noduli sporgenti non arrotondati, concavi nel tratto anteriore e circa rettilinei nel posteriore. Le coste assiali insistono dal quinto-sesto giro fino all'ultimo, dove si stirano e si confondono (a volte anche biforcandosi) e arrivano all'estremità del corpo. Su tutta la conchiglia corrono finissime righe spirali, che diventano più visibili e importanti nell'ultimo giro dove si intersecano con le assiali. Il numero di giri, esclusa la protoconca, è otto. L'apertura è molto allungata e stretta, il labbro è abbastanza sottile: nel mio esemplare non è completamente integro. Le dimensioni sono medie, il mio esemplare misura circa 15 mm e sull'atlante è riportata una dimensione di 39 mm.
Distinzione delle varietà:
- La specie base Genotia ramosa possiede una forma slanciata ma è percorsa da visibilissime linee spirali, di entità uguale o maggiore delle coste assiali; il profilo è circa lo stesso della varietà qui descritta.
- G. ramosa var. tortonica, dal profilo poco slanciato, coste assiali più numerose, e con ulteriori differenze di decorazione nei giri (nella concavità posteriore ci sono cordoni più ristretti e distanti mentre nella parte anteriore sono più arrotondati).
- G. ramosa var. austro-gallica, dal profilo più tozzo e panciuto, spira meno appuntita, cordoni trasversali più appiattiti e larghi, regolarmente distribuiti e separati da solchi molto fini.
Questa specie si distingue bene dalle altre del genere Genotia del Miocene francese: sono presenti altre 4 specie tutte dalle caratteristiche diverse. Si differenzia da Genotia bonellii per la sua dimensione minore e l'angolo all'apice molto più aperto, meno acuto, e dall'ornamentazione molto sporgente e vistosa; da Genotia girundica "forma base" per il suo profilo molto più tozzo e panciuto, suture più accentuate, profilo molto diverso così come l'angolo apicale (più ottuso); dalla varietà G. girundica var. leognanensis per considerazioni simili sulla forma del profilo e la dimensione della bocca, molto più contenuta, e dalla sua forma meno allungata e schiacciata; dalle specie Genotia subintorta e Genotia intorta per l'eccessiva sporgenza delle carene sotto le suture che donano un aspetto più angoloso e appuntito, inoltre la forma del profilo è diversa.
Per questo genere è sufficiente osservare le raffigurazioni (trovabili sull'atlante nel volume 83) e poi verificare dalle descrizioni che i caratteri della specie siano presenti; sono un gruppo relativamente facile e di immediata classificazione. La specie base è segnalata nel Burdigaliano, Langhiano e Tortoniano.