Come si sa, non esiste una classificazione universalmente accettata da tutti gli studiosi del mondo, per i molluschi così come per ogni altro raggruppamento di esseri viventi. I vecchi libri
naturalistici suddividono questo phylum in 7 classi: Gasteropodi, Bivalvi, Cefalopodi, Poliplacofori, Monoplacofori, Scafopodi e Aplacofori.
Attualmente si hanno diverse classificazioni: Wikipedia divide il phylum in 11 classi distribuite in 2 subphylum; WoRMS invece indica 9 classi. Le classi universalmente accettate più famose sono:
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Gasteropodi (Gastropoda)
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Bivalvi (Bivalvia o Lamellibranchiata)
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Scafopodi (Scaphopoda)
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Cefalopodi (Cephalopoda)
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Poliplacofori (Poliplacophora o Loricata)
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Monoplacofori (Monoplacophora)
Oltre a queste abbiamo altre classi di molluschi, viventi o unicamente fossili, primitivi, poco conosciuti e rari riguardo alle quali non tutti gli scienziati
si trovano in accordo:
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Solenogastri (universalmente accettata, vivente)
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Caudofaveati (universalmente accettati, vivente)
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Rostroconchia (universalmente accettati, solo fossile)
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Helcionelloida (indicata solo su Wikipedia, solo fossile)
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Tentaculita (indicata solo su Wikipedia, solo fossile)
In questa sezione solo le classi del primo blocco saranno descritte (tranne la classe Monoplacophora): questo perchè sono le più rappresentate in forma
fossile, infatti è estremamente raro incappare nelle altre classi, a parte quelle dei Helcionelloida e Tentaculita che a
quanto pare sono comuni nelle loro epoche (Siluriano, Devoniano, Ordoviciano) ma che ancora non ho incontrato.
Quando si ha per le mani una "conchiglia" si tende, soprattutto per chi è alle prime armi, ad ascrivere l'organismo che la ha prodotta al phylum Mollusca. Questo è un errore che gli esperti ormai non commettono più, ma per i neofiti potrebbe essere un po controintuitivo avere
davanti una conchiglia e sapere che non è stata prodotta da un mollusco bensì, ad esempio, da un brachiopode.
I phylum di organismi produttori di parti dure sono innumerevoli: coralli, artropodi, vertebrati; alcuni di loro
producono vere e proprie conchiglie, come le siamo abituati ad immaginare, ma ci sono alcune caratteristiche che permettono di riconoscere chi è mollusco e
chi non lo è.
I phylum con cui ci si può confondere sono, a mio parere:
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I brachiopodi: lasciando per ora perdere le differenze anatomiche delle
parti molli, si può dire che un fossile di brachiopode si distingue da un mollusco per la sua forma particolare,
inequivalve (hanno infatti una valva peduncolare e una brachiale, diverse, di
solito la seconda è più piccola) e inequilaterale (i due lati di una valva sono dissimili, non simmetrici)1. L'unica classe con cui possono essere confusi è quindi quella
dei bivalvi. Con l'esperienza risulta facile distinguere i due gruppi di animali: i brachiopodi più comuni hanno
forme particolari facili da riconoscere, oltre ad avere strutture tipiche (foro peduncolare sulla valva
ventrale, linea della commissura non rettilinea ma curva o sinuosa, strie radiali ben visibili, forma bombata e inflata).
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Gli anellidi: a livello fossile si trovano spesso i tubi di vita di questi animali, di forma allungata o a spirale,
di materiale carbonatico, facilmente scambiabili per molluschi gasteropodi della famiglia Vermetidae oppure della classe Scaphopoda, soprattutto quando ritrovati in piccole porzioni. A parte l'esperienza, c'è un metodo
per distinguere i tubi degli anellidi con quelli dei vermeti: gli anellidi hanno l'interno del tubo opaco e hanno solo due strati carbonatici che compongono la parete del tubo; i Vermetidae
hanno l'interno lucido e splendente ma soprattutto presentano tre strati di
materiale2. Basta quindi
osservare una sezione di un tubo incognito e verificare il numero di strati con una lente: attenzione perchè, in caso si trattasse di Vermetidae, l'interno del tubo potrebbe anche essere opaco e ruvido per la successiva erosione del fossile da parte del
sedimento. Distinguere invece scafopodi da anellidi è piuttosto facile, infatti i primi possiedono una conchiglia molto più lineare e regolare e dotata di coste oppure ben liscia e levigata.
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Alcuni artropodi, soprattutto frammentati, come balani e porzioni di chele di
granchio potrebbero sembrare erroneamente parti di molluschi. Riconoscerli è facile una volta che si ha in testa l'immagine di quell'organismo, della sua forma o delle tracce che può lasciare: per fare un esempio, possono essere trovate delle tracce lineari o curve ondulate o a zig
zag appartenenti al bivalve Isognomon che potrebbero essere scambiate per l'attaccatura delle placche laterali con la base dei balani, se non fosse per la loro dimensione. Purtroppo
non ho una foto di questi bivalvi ma per chiarezza si può guardare qui (LINK). Altra confusione possibile è quella degli scutum dei balani (una delle due
coppie calcaree che formano il loro opercolo) che sono molto simili alle orecchiette dei Pectinidae: in effetti la parte superiore è molto simile, composta da coste lineari, ma non appena si ribalta uno scutum si notano le fossette e le strutture che servono ad assicurare l'opercolo al corpo del cirripede.
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Grossi foraminiferi dalla forma a spirale: anche se sono molto piccoli (a parte i nummuliti di solito non superano i 7-8 mm), potrebbero essere erroneamente confusi come esemplari giovanili di molluschi dalla forma spirale. In realtà, una volta assimilata l'immagine standard di questi foraminiferi, si esclude immediatamente l'appartenenza al phylum
Mollusca.