La fonte più diretta e semplice di provvigione dei gusci è la spiaggia, sabbiosa o rocciosa che sia, dove si trovano sparse conchiglie di molluschi morti.
Camminando lungo un litorale, armati di sacchetto (o meglio ancora di una calza o un contenitore rigido) si possono raccogliere nicchi di bivalvi e gasteropodi relativamente comuni, come Cardiidae, Cerithiidae, Glycymerididae, Nassariidae, Muricidae..
Purtroppo questo metodo, oltre ai vantaggi come la comodità e l'assenza di attrezzatura specifica, presenta molti svantaggi: prima di tutto si ha a che fare con conchiglie spiaggiate, quindi lasciate in balìa delle onde del mare e dell'erosione: solo una piccola percentuale di questi gusci sono integri e adatti ad una collezione. Inoltre i bivalvi sono il 99% delle volte disarticolati e separati, nel senso che si trovano solo le valve uniche, e non tutte e due.
Un altro svantaggio è che grossi esemplari è raro trovarli, un po perchè in spiaggia passano numerose persone che potrebbero raccoglierle, un po invece perchè le conchiglie grosse sono le più veloci a disfarsi e rovinarsi. Un'altra complicazione è che sulla spiaggia non si troveranno quasi mai esemplari rari o di profondità, a meno che non si sia svolta una mareggiata che abbia portato un gran numero di sedimenti sulla terraferma. Capita anche che, specie d'inverno, gli scogli pullulino di piccoli gusci di gasteropodi che camminano: sono i paguri che, insediandosi dentro le conchiglie dei molluschi morti, portano le loro "case" fuori dall'acqua a portata di mano del raccoglitore.
Comunque sia quello di raccogliere le conchiglie sulle spiagge è quasi sempre il primo approccio del collezionista o dello studioso, e per come la vedo io una bella passeggiata sul litorale a raccogliere questi gioielli del mare è molto appagante e rilassante.
Per "detrito" si intende la parte più grossolana della sabbia, che contiene molluschi frammentati o integri. Oltre ai molluschi si possono trovare molte altre biocostruzioni ascrivibili a briozoi, alghe coralline, echinodermi, anellidi eccetera. Spulciando il detrito di una comune spiaggia ci si accorge che il numero di specie "macroscopiche" lì presenti è molto più basso del numero di specie ritrovabili nel detrito, rappresentate da esemplari così piccoli che durante un'uscita di raccolta classica non catturano l'attenzione del cercatore perchè invisibili nella sabbia.
Setacciando quindi la sabbia di una spiaggia, si possono trovare interessanti esemplari di micromolluschi come Cylichna o Caecum, ma anche molluschi grandi ancora allo stato giovanile. E' molto utile in questo ultimo caso raccogliere i gusci, perchè possedendo sia esemplari adulti che giovanili della stessa specie si può avere un quadro più completo della sua trasformazione durante la crescita e la collezione assume un valore scientifico più elevato.
L'unica pecca è che setacciare il detrito può essere una seccatura: ci si mette molto tempo e si deve stare chini sulla postazione a cercare molluschi aiutati da attrezzi semplici come lentino, luce LED e pinzette a punta fine. Quando si raccoglie il detrito direttamente in spiaggia, la prima operazione da fare quando si è tornati a casa è il lavaggio: non si vedono, ma migliaia di piccoli animali (rotiferi, anellidi, nematodi, pulci di mare) sono rimasti intrappolati nella sabbia e vanno eliminati per non farli marcire sui pezzi che dovremo raccogliere. Si procede quindi con un lavaggio in immersione in acqua, che permette alle scorie come alghe e residui di piante di galleggiare ed essere eliminate; poi si setaccia sotto acqua corrente con un colino da brodo o roba simile, con maglia abbastanza fine per non permettere nemmeno a un foraminifero di uscire. Una volta rimosse le scorie e lavato il detrito ripetutamente, si procede all'asciugatura in un luogo a riparo dalla luce del sole diretta e arieggiato, magari usando carta assorbente o uno strofinaccio come base. Quando il detrito si presenta bello secco, si può cominciare a "spulciarlo".
Immergersi in acqua è già tutta un'altra cosa rispetto alla raccolta a piedi sulla spiaggia: innanzitutto si possono trovare molluschi vivi con tutti i vantaggi che ne derivano: si possono osservare mentre mangiano, hanno la conchiglia integra, si possono fotografare; inoltre immergersi permette di vedere tutto ciò che riguarda l'ecosistema costa, i pesci, le alghe, i vermi, i ricci di mare..
Insomma, un'esperienza molto più profonda e impegnativa della raccolta dei gusci spiaggiati. Uno svantaggio (che non è tanto svantaggio..) è che bisogna essere provvisti di attrezzatura specifica: per fare snorkeling quella di base è una maschera e un boccaglio. Ci sono poi gli accessori extra, come le scarpette da scoglio, la macchina fotografica subacquea, le pinne e i guanti. Non bisogna scordarsi ovviamente del contenitore dove verranno riposti i gusci:
evitare assolutamente buste di plastica e contenitori
alimentari, le più adatte sono le nasse di rete (tipo quelle verdi da pesca) che permettono il passaggio dell'acqua ma sono fini a sufficienza da non far cadere sul fondo le conchiglie. Purtroppo mi sono fermato allo snorkeling e non ho ancora avuto possibilità di provare l'esperienza di un immersione più profonda con bombole, ma anche questo è un favoloso passatempo che, se fatto con riguardo e attenzione, ti porta a passare ore e ore di puro divertimento.
Questo è un altro metodo di acquisizione delle nostre conchiglie, che permette di ottenere campioni che provengono da molto lontano o che hanno una grossa dimensione.
Personalmente trovo molto utile l'esistenza di questi venditori, ma purtroppo non sono frequenti come le altre tipologie di bancarelle, sia perchè il mercato è più ristretto sia perchè ci sono poche persone veramente esperte che si mettono a vendere conchiglie nei mercati, infatti la maggior parte di questi mercatini vende i gusci come souvenir oppure come oggetto di ornamento, e non come pezzo da collezione corredato da nome, provenienza e tutto ciò che serve. Bisogna quindi spesso "fare da soli", vedere ciò che è più interessante e provare a classificarlo a casa.
Per quanto mi riguarda non sono da scartare, almeno all'inizio di una collezione, le conchiglie che si trovano dentro i cestini ornamentali: sono specie comunissime tropicali, spesso danneggiate, ma se si sceglie quello giusto avrete i vostri 2-3 pezzi portati via a 3 euro. E con gli esemplari danneggiati potrete divertirvi a provare acidature, pulizie varie ecc. in modo da avere più esperienza quando pulirete quelle che contano.
Le conchiglie più belle e appariscenti che potrebbero sfoggiare in una collezione non sono purtroppo quelle del nostro mare (con alcune eccezioni), ma bensì le conchiglie tropicali. Andarle a pescare direttamente sarebbe un problema: non possiamo recarci tutte le volte che desideriamo nei paradisi dove vivono questi molluschi. Per questo esistono diversi siti internet di compravendita, che si pongono come alternativa ai soliti mercatini dove le conchiglie non sono nemmeno accompagnate da un'adeguata classificazione ma anzi vendute come oggetto di bellezza piuttosto che da collezione.
Senza fare pubblicità a nessun sito (basta cercare poche parole su Google e ne escono fuori diversi), posso dire che il mercato di eBay è molto ricco e già conosciuto. Non mancano lotti a prezzi stracciati, pezzi molto rari e costosi, esemplari dalle dimensioni eccezionali. E poi arrivano direttamente a casa, senza bisogno di uscire di casa. Di solito i mercati online sono sicuri, soprattutto quando si acquista conchiglie (per pochi euro quasi nessuno vi trufferà), e sono estremamente ricchi e vari. Ci sono, oltre a eBay, altri siti internet specializzati che vendono solo questi prodotti o loro correlati. Posso dire che i migliori pezzi della mia collezione derivano da un acquisto sul web.