Queste conchiglie molto simili a un incrocio tra ostriche e pettini sono abbastanza riconoscibili per alcune caratteristiche peculiari: innanzitutto le sviluppatissime spine, che in alcuni esemplari possono essere lunghe quanto la conchiglia stessa, e la forma globosa e tubercolata che questi bivalvi presentano. Sono abitanti del fondo (sessili): si cementano alla roccia direttamente con la conchiglia e non tramite un bisso. Molte specie presentano ancora le orecchie, piccole e allungate, caratteristica che li mette in relazione con i pettini; il corpo principale è estremamente ruvido e variegato, hanno quasi sempre costole radiali irregolari e lamellose, con moltissimi tubercoli e spine rigide. La cerniera è tipica della famiglia: hanno un grosso dente triangolare con due fossette laterali più piccole (cerniera schizodonte).
Abitano i mari di tutto il mondo, le specie più belle si trovano però nella fascia tropicale: Indopacifico, Caraibi, Africa.
Grossa e massiccia conchiglia ornata da costole radiali che creano una serie di spine e tubercoli che si allungano verso il margine della valva.
La forma è vagamente ovale-triangolare, più stretta verso la cerniera dove si inspessisce e crea un grosso callo con il quale il mollusco si ancora alla roccia. La conchiglia è anche abbastanza alta e globosa, la valva superiore presenta due piccole orecchie che sono assenti in quella inferiore, forse sono state inglobate dal grosso sviluppo del callo di ancoraggio. Le spine sono tutte rivolte verso l'apertura delle valve; cominciano a svilupparsi poco lontano dall'umbone, prima formano piccoli tubercoli e inspessimenti delle costole, nell'esemplare in mio possesso sono più sviluppate nella valva inferiore che in quella superiore.
Questo bivalve abita il Mar Rosso e Oceano Indiano (Seychelles, Tanzania).